Sara Esposito

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In Italia il calcio è lo sport più seguito e praticato, ma anche il più ricco di tensioni e contraddizioni. In una realtà che ha visto campionati falsati, episodi razzisti e la trasformazione di un gioco in business, una forte risposta dal basso ha portato alla creazione di una straordinaria comunità, il “Centro Storico Lebowski”, una squadra di calcio fondata a Firenze nel 2010. Il popolo “Grigionero” (dai colori sociali nero e grigio) si basa sull’auto-organizzazione, per riscoprire il gusto di un calcio antico e popolare, lotta contro il calcio moderno basato sulla repressione degli ultras e sulla regolamentazione esasperata degli stadi che produce solo competizione e nessun divertimento.
Il CSL appartiene, prima di tutto, agli “Ultimi Rimasti”, il gruppo originario degli ultras della curva “Moana Pozzi” (famosa pornostar italiana), ma anche agli atleti, manager e simpatizzanti; il CSL è la scuola di calcio Francesco “Bollo” Orlando (in nome di uno degli ultras fondatori scomparso prematuramente) dove i bambini imparano prima di tutto la solidarietà; sono le sagre di fritto misto, le serate alcoliche rock e punk, le iniziative sociali e politiche, la squadra di calcio a 11 femminile e quella di calcio a 5 amatoriale, le “Mele Toste”.

 Nonostante “Prendiamola come viene” sia uno dei motti delle squadre, nel 2018 la prima squadra maschile è arrivata al campionato di Promozione, e nel 2019 la prima squadra femminile ha vinto la Coppa Toscana.

Oggi il CSL ha sostenitori in tutto il mondo, dall’Inghilterra alla Nuova Zelanda, con la stessa visione calcistica: un gioco che appartiene alla gente. Sono dei punti di arrivo storici che segnano dei viaggi tortuosi, pieni di sconfitte e sfide quotidiane, superati grazie a un’appartenenza indissolubile tra giocatori, tifosi, manager, volontari, simpatizzanti, amanti furiosi, ma anche grazie a un po’ di sana anarchia, che deve essere mantenuta in quello che è un gioco, il gioco del calcio.